Non sopporto i figli dei genitori maleducati !!!
Stamattina sfogliando i giornali on line ed i vari social networks ho trovato questo post di una mia amica di facebook che mi ha colpito e vi ripropongo. Il post mi ha ricordato un mio articolo che scrissi il 7 agosto del 2015 e che personalmente ritengo di giorno in giorno, tristemente piu' attuale.
Buongiorno a tutti.
Stamattina ho sentito l’irrefrenabile voglia di scrivervi quello che penso sui genitori maleducati. Per questo il titolo della mia riflessione giornaliera e’ sicuramente un po’ forte.
Non sopporto i bambini ?
Siii, non sopporto i bambini che si comportano in modo palesamente maleducato e provocatorio, senza che i genitori possano e vogliono fare assolutamente nulla se non ripetere il nome del bambino in modo meccanico ed assente, in attesa che il Buon Dio intervenga in loro aiuto con chissa’ quale miracolo.
Nessuna forma di impotenza, secondo me, e’ piu’ grave e socialmente piu’ pericolosa !!!!
La societa’ negli ultimi 30/40 anni ha subito delle mutazioni esponenziali e non ci volevo io per farvelo scoprire. Quando ero piccolo io (mamma mia quanto tempo e’ passato!!!!) i punti di riferimento per i genitori che iniziavano questa “professione” erano l’esperienza dei nonni e quella dei loro genitori.
Il ruolo della mamma era trainante e universalmente riconosciuto nell’educazione dei figli, mentre quello del padre, oltre a supporto economico ed gli era affidato, anche il compito di arbitro supremo. Una volta che i bimbi entravano a scuola, oltre ai punti di riferimento familiare si aggiungeva quello educazionale che era ricoperto prima dalla maestra (la mia … un vero incubo !!! si chiamava Assunta Isaia, sicuramente doveva essere stata un colonnello della Gestapo !!!) e successivamente i professori.
Nessun genitore anche se accreditato (mia madre era insegnante) interferiva sul operato della maestra/o o di un professore. Ricordo sempre quando venivano a parlare con la maestra, tutte le mamme vestite bene (come la domenica), profumate, e in rispettoso silenzio ascoltavano le “sante” ed “illuminate” parole della maestra. Per poi piangere fuori, sorridere (garbatamente) o qualcuna allungare un sano ceffone al proprio discepolo !!!
Con il passare degli anni il ruolo del neo genitore ha trovato altri supporti, (letteratura di specialita’ o pseudo, televisione, mass media in generale, tutta una serie di consulenti piu’ o meno validi)
Il rapporto mamma – papa’ nei confronti dei figli e’ anche lui, in questi anni, totalmente cambiato, i ruoli sono radicalmente diversi. Quello della madre e’ rimasto sostanzialmente immutato, anzi rinforzato, anche dalla consapevolezza sociale ed economica della donna. Il ruolo del padre si e’, teoricamente allargato e responsabilizzato, ma ha drasticamente perso il compito di arbitro. Adesso, il papa’ e’ un giocatore attivo, prepara il bagnetto, cambia i pannolini, prepara da mangiare, accompagna il figlio a scuola e nello sport, ma molto spesso e’ messo, anche, in fuorigioco da situazioni difficili createsi nella relazione con la propria compagna. Egli non sa piu’ come comportarsi, vorrebbe portare un po’ di ordine e disciplina, ma tentenna, ha molto spesso paura di uscire dal seminato e quindi di perdere, come si dice, capra e cavoli (mho fate voi chi e’ la capra e chi sono i cavoli !!). Comunque del rapporto uomo-donna scrivero’ la mia in una delle prossime riflessioni.
I genitori, ognuno per conto proprio, nelle situazioni di conflitto o nei migliori dei casi insieme, cercano di informarsi dalle nuove fonti, avendo nel frattempo quasi del tutto perso la fonte di insegnamento che proveniva dalle esperienze dei propri genitori e nonni. Questo perche’ i mass media e tutte quelle nuove risorse di informazioni hanno tutte una scopo ben preciso: convincere e vendere !!! Nessuna forma di informazione e’ indipendente, tutte sono assolutamente al soldo di qualcuno o di qualcosa che deve essere imposto e/o venduto !!! Tutte parlano e raccontano l’importanza delle tradizioni, dei ricordi, della famiglia, ma praticamente non fanno altro che imporre comportamenti sempre piu’ autonomi ed indipendenti, sempre allo scopo di vendere ed imporre qualcosa al singolo, che e’ sicuramente piu’ convincibile di un gruppo. Separa la preda dal branco se vuoi aggredirla meglio, oppure crea un branco di idioti che non pensano e cosi avrai imposto il tuo brand !!!
In questa torre di babele dove i genitori credono di sapere e che in realta’ non sanno piu’ nulla se non delle pseudo idee educazionali che gli sono state appiccicate in testa, regna sovrana la piu’ ipocrita, cretina ed idiota frase che e’ stata imposta. Molti genitori nel dirla si illuminano addirittura …. :
Con i figli bisogna parlare, bisogna dialogare !!!!
Fermi …. fermi …. non aggreditemi subito !!! Voglio spiegarvi quello che penso !!!
Prima voglio spiegarvi quale e’ il mio concetto di dialogo:
Dialogo e’ quando 2 esseri umani, di eta’ e sesso anche diverso hanno entrambi la capacita’ di parlare (quindi di esprimersi) e quella di sentire e sopratutto quella di capire quello che si e’ detto.
Bene, fatta questa premessa, alla quale credo che non si possa essere, formalmente, in disaccordo, cerchiamo di capire come e’ possibile dialogare con un bambino di 2/3 anni?? Secondo me e’ impossibile !!! Per farvi meglio capire il mio punto di vista vi faccio un esempio: potro’ mai usare il computer con il quale sto scrivendo senza aver istallato prima i programmi e le procedure ?? No, assolutamente no !!!
Allora come posso pensare di dialogare con un bambino, quando dai suoi primi giorni l’ho lasciato assimilare solo quello che lui e’ stato capace di assimilare ??? Per poter dialogare con lui, come faccio con il mio computer gli avro’ dovuto spiegare delle regole di convivenza fondamentali (educare), gli avro’ dovuto spiegare delle procedure di vita comune ed anche che cosa succede a lui o a qualsiasi altra persona del nucleo familiare se non rispetta queste regole comuni. Insomma un presupposto di societa’ democratica : diritti, doveri.
Io non sono per l’educazione fatta con la violenza delle botte, anzi …. personalmente non ho mai ricevuto nemmeno una tirata di orecchi, ma conosco molto bene l’inefficacia di inutili e lunghe spiegazioni di mia madre che finivano sempre e comunque con la frase: Aldo mi raccomando non lo fare piu’ !!! Naturalmente, senza pena da scontare, dopo un giorno o due rifacevo esattamente quello che avevo fatto due giorni prima, non perche’ fossi un idiota (almeno spero!!), ma perche’ era divertente. Io, per l’esperienza fatta da figlio e quella successiva di padre naturale ed anche adottivo, sono per l’educazione chiara che prevede la spiegazione di quello che si vuole far fare al bambino. Il dirgli il perche’ ed il come, anche accettando dei piccoli compromessi, ma una volta spiegato sia il comportamento desiderato che l’eventuale punizione, questa dovra’ essere applicata, anche a malincuore, se il bambino non avra’ rispettato le regole.
Il bambino deve capire da subito che in una societa’, autenticamente democratica e giusta, ci sono delle leggi da rispettare e delle pene certe da scontare per chi non rispetta le leggi.
L’amore per i figli non e’ solo accontentandoli su tutto quello che vogliono, ma sopratutto sapendogli dire no !!!
Per questo non sopporto i figli dei genitori maleducati !!!
Alla prossima ….
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