Se la gente intorno a te crede che puoi essere portatore del virus



Chi tra voi ha letto il mio articolo: "Avere un figlio che e' in chemioterapia ..." sa che per questo motivo, in questo ultimo periodo, sto vivendo a Bucarest vicino a lui.

Di conseguenza, l'emergenza Coronavirus mi ha trovato qui in Romania. 

Non voglio, in quest'articolo, affrontare le polemiche sulla veridicita' del pericolo o sulla piu' o meno capacita' che i governi stanno avendo a far fronte a questo momento di globale difficolta', questo lo lascio fare ad altri sicuramente piu' preparati ed ... agguerriti di me.

Io voglio parlarvi, nella prima parte, di un mio pensiero che covo nella mente da qualche giorno e poi desidero raccontarvi  qualcosa che oggi ho vissuto e sentito sulla mia pella.
Il pensiero di cui vorrei parlarvi e' quello che ho metabolizzato dopo aver letto e visto vari resoconti giornalistici sulla condizione di disagio generale che hanno vissuto e stanno vivendo i Cinesi che trovandosi fuori dalla Cina, devono sopportare loro malgrado accuse, offese, emarginazione ed  in alcuni casi, i piu' gravi, addirittura violenza gratuita ed ingiustificata da parte di chi si sente minacciato dalla loro presenza, come se il solo fatto di essere Cinese fosse il sinonimo di portatore di Coronavirus !!!

Non ho assolutamente capito e' il numero indecente di post che si accaniscono con rabbia e disprezzo su quello che i Cinesi mangiano e come lo mangiano, che si e' scatenato, nell'ultimo periodo, sui socialnetworks internazionali, come se questo giustifichi il fatto che i Cinesi abbiano scatenato l'epidemia del Coronavirus solo perche' mangiano carne di animali diversi da quelli che noi siamo abituati a considerare commestibili..

Noi "Occidentali" viviamo in una societa', da noi, definita "evoluta" dove riteniamo che per necessita' alimentare ci dobbiamo nutrire di carne animale e quindi di: bovini, suini, ovini, pollame, conigli, cacciaggione varia e pesce. Questi animali li macelliamo e consumiamo in tutte le loro eta', anche se appena nati, allontanandoli, brutalmente,dalle loro madri.
Tutto questo, nella maggior parte di noi non crea alcun senso di colpa, perche' convinti delle nostre abitudini alimentari sedimentate nei secoli.
Permettetemi a questo punto di introdurre una ipotesi sicuramente impossibile, ma a mio parere suggestiva che puo' farvi capire il mio punto di vista al riguardo. A tal proposito vi domando: come ci sentiremmo, noi razza umana, se domani venissimo colonizzati da extraterrestri  piu' evoluti di noi che si  volessero cibare della nostra carne, considerando le nostre citta' dei colossali macelli e preferendo, come prelibatezza alimentare, la carne dei nostri figli piu' giovani?  Sarebbe orribile,solo a pensarlo.
Invece lo facciamo senza crearci nessun rimorso, tutti i giorni, in quelli che noi, ipocritamente, definiamo civili e moderni macelli in cui gli animali sono sacrificati.

Ma torniamo al mio pensiero oggetto principale di questo articolo, allora noi riteniamo, animali di compagnia i cani, i gatti e i volatili. Le prime due specie, a cui doniamo il nostro egoistico amore, li teniamo in condizione penitenziaria di semi liberta', i cani al guinzaglio, passeggiando quando necessario mettendogli la museruola,  i gatti chiusi in casa e se maschi, castrati, se no scappano, mentre i volatili , meno fortunati di tutti, direttamente in gabbia ossia in galera per tutta la vita.
In tutto questo noi ci consideriamo alimentarmente "evoluti" e "civilizzati" e ci permettiamo di critichiamo gli asiatici che consideriamo non evoluti come noi perche' mangiano i cani, i topi, gli insetti o i pipistrelli. Partendo da questo presupposto confondiamo le loro diverse radici geografiche e culturali con la possibilita' che, perche' mangiano animali diversi da quelli che noi consideriamo commestibili, possano essere incivili portatori di un virus assassino !!! Ma possiamo essere piu' ipocriti, stupidi ed ignoranti !!!

La seconda parte di questo articolo, invece riguarda la mia esperienza di stamattina che voglio raccontarvi.
Come ho detto sono, attualmente a Bucharest, in Romania, con mio figlio che ha bisogno, in questo periodo, anche del mio aiuto. 
A tal proposito, stamattina, siamo usciti da casa presto per recarci in un laboratorio di analisi per fare delle analisi del sangue di routine che deve fare settimanalmente durante il periodo di chemioterapia.
Naturalmente tra di noi parliamo, normalmente la nostra lingua, l'Italiano e lo abbiamo fatto anche stamattina durante tutto il percorso verso il laboratorio, ma sorpresa ... la maggior parte di chi era intorno a noi e poteva sentire ci fissava guardandoci in modo perplesso, anche, sospettoso.
Arrivati in laboratorio, all'esterno della porta abbiamo trovato un cartellone che invitava chi, negli ultimi 15 giorni, fosse proveniente dalla Cina e dall'Italia, ad informare immediatamente la reception per prendere le misure del caso !!! Abbiamo letto sorridendo, ma quel nome,Italia in quel contesto di emergenza ... non ci ha reso orgogliosi.
Arrivato di fronte al bancone, nel mio Romeno maccheronico, ho detto alla segretaria il motivo per il quale eravamo li e lei nel ripetere il nostro cognome, per completare i documenti, ha aggiunto delle parole preoccupatamente interrogative ... sono Italiani? sperando, forse che il nostro cognome fosse non italiano, ma di piu' rassicuranti origini spagnole ??

Fatte le analisi, tra gli sguardi preoccupati di qualche genitore che aveva ascoltato in precedenza, siamo usciti, ma la mia impressione nel camminare tra la gente era ormai cambiata, ora avevo capito che per loro potevamo essere io e mio figlio portatori di virus, solo perche' Italiani !!!


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