Ho dormito pure io al Waldorf Astoria a New York

Si, e' assolutamente vero. Anche io ho dormito al Waldorf Astoria di New York e voglio raccontarvi la storia.
Sono passati molti anni da allora, credo qualcuno piu' di 20. Vivevo a Bucharest in Romania e si avvicinava il 1 maggio. Io e la mia compagna stavamo decidendo dove passare il ponte festivo di quel 1 maggio che sarebbe iniziato, per noi, il giovedi e concluso il lunedi successivo.

La nostra idea di relax ...casco' su New York.
Una citta' che avevamo gia' visitato altre volte, il cui fascino, la cui freschezza si rinnovano ogni volta che la visiti. Dovete sapere che anche se io non sono un fan di tutto quello che e' americano ci sono 3 localita' che non mi stanco di rivisitare, se posso, negli USA. Una e' New York, una e' San Francisco,
in particolare Sansolito da dove si puo' ammirare la baita. Se sei fortunato, in alcuni periodi dell'anno la citta' in lontananza appare avvolta da una nuvola da cui escono le cime dei grattacieli, un vero  sogno !!! ed in ultimo Boston
la citta' piu' europea d'America pur mantenendo dei connotati ed aspetti locali, ma torniamo a quel 1 maggio.

Presa la decisione chiamai il mio agente di viaggi e gli chiesi di prenotare il volo ed il soggiorno per la destinazione scelta. Forse lo feci all'ultimo momento, il 1 maggio era li a pochi giorni, per questo il giorno dopo ricevetti la telefonata del mio amico che con una certa ansieta' mi diceva: "Aldo mi dispiace, ho trovato i voli giusti, ma a NY non ci sono piu' posti liberi in nessun hotel per questo fine settimana, tutto pieno. Ho solo una possibilita', una mini suite, in un hotel della catena Hilton, l'Astoria".
Cari amici, io sapevo che gli hotels della catena Hilton erano considerati in America soltanto dei buoni hotels, non come in Europa dove venivano considerati di lusso. Quindi pensai che ci sarei potuto andare senza problemi, come avevo fatto gia' altre volte in America, in fondo, poi, il nome Astoria non mi suggeriva nulla di piu'impegnativo.

Per questo ed anche per il timore di dare una delusione alla mia compagna che sicuramente si stava gia' preparando mentalmente e fisicamente al fine settimana, dissi senza pensarci troppo sopra: "Okay, prenota ed inviami tutte le coordinate !!"


E' vero che mi sembro' di scorgere nella sua voce un .... leggero tono di meraviglia, ma il fatto che mi rispose con un secco "va bene" chiuse il dialogo.

Il giorno dopo ricevetti i documenti di volo,  le coordinate dell'hotel ed il numero di prenotazione. 
Cosi arrivo' la data della partenza e dell'inizio di quella che fu una vera memorabile avventura !!

Come sempre, arrivammo all'imbarco all'ultima chiamata, cosi da farci riconoscere da tutti i passegeri che al nostro passaggio nell'entrare ansimanti nell'aereo ci salutarono con sufficiente sopportazione. Superato il momento di imbarazzo e sopratutto il fiatone della corsa ci rilassammo e ci godemmo il lungo volo transoceanico.
Quando viaggi verso l'America, l'aereo arriva a destinazione dall'Europa verso le 15,30 - 16,00 ora locale, mentre per il tuo fisico, per effetto del fuso orario differente, ci sono almeno 6 ore avanti, quindi, per te, sono gia' le 21,00, a questo va aggiunta stanchezza e stress del viaggio.
Dico questo per spiegarvi che arrivammo a New York leggermente lessi. Passammo il controllo documenti e bagagli che anche se provenienti da uno stato della Comunita' Europea e' sempre abbastanza laborioso e da bravi esperti viaggiatori ci avviammo a cercare un taxi. Fortunatamente riuscimmo nell'impresa abbastanza rapidamente, cosa che a NY e sopratutto all'aeroporto e' cosa rara. Nel mettere, stancamente le nostre valigie nel portabagaglio, informai  il conducente della destinazione che desideravamo raggiungere. Dovete sapere che a NY i conducenti dei taxi sono normalmente stranieri, immigrati dall'Asia o dall'Africa e non sono mai espressione migliore della simpatia e cortesia, ma questo mio tassista, miracolo ... appena senti' che doveva portarci all'Astoria, cambio' atteggiamento ed espressione e gentilmente ci fece accomodare sul suo taxi, chiudendo la porta persino alla mia Signora.. Ero troppo stanco e distratto dal paesaggio che mi circondava, per capire il perche' ed anche per capire il perche' ci osservava continuamente e ci sorrideva dallo specchietto retrovisore !!

Io ignaro, mi godevo la vista del profilo di NY che si avvicinava e nella mia mente pensavo gia' dove poter andare in giro in quella che sarebbe stata la prima sera di vacanza. Per questo avevo un'idea, portare la mia compagna in un ristorante molto esclusivo, vicino alla 5th, da Giambelli, dove eravamo stati gia' precedentemente ed avevamo trascorso una serata indimenticabile !!!

Finalmente arrivammo di fronte all'Astoria Waldorf Hotel
che si colloca sulla Park Avenue, una parallela della 5th Avenue non distante da Central Park.  L'impatto emozionale fu notevole, scendemmo dal taxi, mentre il taxista con sempre "insolita" prontitudine aveva scaricato i nostri bagagli affidandoli ad un solerte valletto travestito da generale. Pagai il taxi lasciando una buona mancia che rese il taxista ancor piu' felice e ci avviammo verso l'ingresso, sinceramente un po' titubanti mano nella mano!!

Entrati nella hall la nostra titubanza divenne qualcosa di simile a quando salendo su per sentieri arrivi sulla cima della montagna e ti affacci da un dirupo a vedere giu'. Rimani senza fiato ed ancor piu' pensi tra te e te: "oddio che ci faccio io qui, oddio che ci faccio io qui !!"

L'architettura interiore, l'assoluta cura di ogni minimo particolare, il profumo emanato dalle innumerevoli composizioni di fiori naturali, alcune enormi, altre piu' discretamente posizionate ci lascio' fisicamente senza fiato. Non ci rimase che prenderci per mano ed attraversare con l'espressione piu' normale che potevamo, l'enorme sala sino a giungere davanti alla reception.

Alla reception fui accolto da una tipica ragazza americana, bella, ma senza personalita', che con il suo sorriso a 64 denti, gli americani, sopratutto le donne, quando sorridono non hanno 32 di denti, ma 64, tanto sono bianchi e splendenti, mi diede il benvenuto. Mi confermo' le coordinate della prenatazione e con voce divenuta piu' severa mi chiese la mia carta di credito. Ora dovete sapere, io avevo una carta di credito, non di debito come, ahime ho ora, ma non ne conoscevo, esattamente, i limiti di utilizzo, per cui gliela diedi convinto che tutto finisse li, invece .... dopo averla ripetutamente ed inutilmente strisciata sul terminale, con una espressione divenuta educatamente schifata, mi disse: "la sua carta risulta non coperta, puo' darmene un'altra oppure" e qui ancor piu' schifata, "puo' pagare contanti." Io un'altra carta non l'avevo e ormai ero con il cuore in gola, perche' pensavo di aver subito una truffa bancaria sulla mia carta e che qualcuno l'avesse svuotata.  Mi rivolsi alla mia compagna che aveva in borsa la cassa contanti che ci eravamo portati per farmela dare.
Nel far questo la recepioniera, probabilmente ormai stanca, mi comunico', finalmente, con secca durezza la somma totale del nostro soggiorno, per 3 giorni, 3.980$.
Si signori, avevo sentito bene, per la verita' me lo feci ripetere 2 volte con la scusa di non sapere bene la lingua inglese, ma lei me lo scrisse ... pure su un foglietto ! Poche volte in vita mia ho avuto quella netta sensazione di voler scappare, ma ormai eravamo li, il nostro aereo sarebbe partito solo 4 giorni dopo e quindi aprii la busta e consegnai alla nostra amica i dollari necessari. La sua espressione cambio'. torno' il sorriso a 64 denti, mentre il mio umore era ormai nel sottosuolo.

Arrivati finalmente nella nostra mini suite, capimmo definitivamente dove eravamo veramente. Uscito il valletto che ci aveva accompagnato e gentilmente spiegato il funzionamento dei vari accessori, la televisione si accese automaticamente ed una registrazione salutandoci dapprima con il mio cognome ci racconto' la storia della costruzione, dell'hotel e delle principali personalita' che avevano soggiornato in quel hotel, da Winston Churchill, ai vari Kennedy, Marilyn Monroe, vari altri presidenti in visita all'ONU ed anche il Papa.

A quel punto, eravamo ospiti, anche noi,  del Waldorf Astoria a New York, ma i restanti 4 giorni avremmo dovuto sopravvivere con quell poco che restava della nostra cassa contanti!
Quella sera il ristorante Giambelli lo vedemmo solo da fuori ....

Ma fini' realmente cosi la nostra vacanza ???




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