Il calcio, uno sport o un prodotto da vendere ??
Ieri avevo scritto che oggi avrei pubblicato un secondo articolo con il mio punto di vista sul Festival di Sanremo, indicando quali sono per me i reali vincitori, ma sempre ieri sera si e' giocata una importante partita, la semifinale di Coppa Italia tra l'Inter e la squadra del mio cuore il Napoli.
Su questa partita, sempre ieri, ho scritto un articolo ricordando le grandi difficolta' che esistono a Napoli per la pressione mediatica, per una tifoseria esplosiva. Tutta questa situazione ambientale, a mio parere, si ripercuote negativamente sul Napoli Calcio che sia Aurelio de Laurentis, che sia Giuntoli, che sia lo staff tecnico con Gattuso in testa o che siano i giocatori come Insigne che mi sembra un esempio emblematico della sofferenza a cui sono sottoposti da isteria mediatica.
Su questa partita, sempre ieri, ho scritto un articolo ricordando le grandi difficolta' che esistono a Napoli per la pressione mediatica, per una tifoseria esplosiva. Tutta questa situazione ambientale, a mio parere, si ripercuote negativamente sul Napoli Calcio che sia Aurelio de Laurentis, che sia Giuntoli, che sia lo staff tecnico con Gattuso in testa o che siano i giocatori come Insigne che mi sembra un esempio emblematico della sofferenza a cui sono sottoposti da isteria mediatica.
Il Napoli, ieri, ha vinto, con merito, una difficilissima partita. Io, in questo articolo, non voglio fare l'ennesimo pseudo commento tecnico tattico come vedo e sento fare da sempre piu' commentatori e youtuber improvvisati intenditori e conoscitori di calcio, io sono semplicemente uno spettatore tifoso e vorrei, con questo articolo, ripetere quello che e' la mia impressione sull'isteria mediatica che coinvolge il calcio.
Cosi ieri sera, dopo la partita, ho provato a sintonizzarmi su una televisione locale per vedere e sentire i commenti di alcuni di quelli che si definiscono professionisti del calcio sperando di poter godere "realmente" di pareri chiari e professionali.
Invece dopo aver acceso la televisione su Canale 21 ho, ahime' assistito all'ennesima, penibile, farsa televisiva tra uno sclerotico ed urlante Chiariello ed un saccente, ma penibile Iannicelli con il sostegno e la complice partecipazione di due ex giocatori come Bruscolotti ed Improta !!!
Cosi ieri sera, dopo la partita, ho provato a sintonizzarmi su una televisione locale per vedere e sentire i commenti di alcuni di quelli che si definiscono professionisti del calcio sperando di poter godere "realmente" di pareri chiari e professionali.
Invece dopo aver acceso la televisione su Canale 21 ho, ahime' assistito all'ennesima, penibile, farsa televisiva tra uno sclerotico ed urlante Chiariello ed un saccente, ma penibile Iannicelli con il sostegno e la complice partecipazione di due ex giocatori come Bruscolotti ed Improta !!!
Farse simili con dispute, offese, accuse reciproche sono negli anni andete in onda piu' volte in quello studio televisivo. Tutti dicono a turno le stesse cose con parole ed espressioni diverse a secondo del momento, in pratica si cavalca sempre il cavallo vincente per poter partecipare alla prossima trasmissione ed essere sicuri che domani si mangia ancora !!
Ormai, secondo me, ma non solo a Napoli, ma anche a livello nazionale, siamo arrivati ad un pericoloso livello di delirio televisivo..
In questa allucinazione televisiva, il gioco del calcio ha perso la sua importanza agonistica, i 90 minuti di sport sono solo il pretesto per vendere un prodotto mediatico che dura tutta la settimana ininterrottamente. I clienti di questo prodotto commerciale sono gli spettatori, i tifosi ed i venditori sono i giornalisti, i commentatori, gli opinionisti, gli ex dirigenti o gli ex giocatori.
Tutti questi venditori come possono, come sanno, si sbattono, urlano, si lamentano, sorridono, offendono, lusingano solo ed esclusivamente per vendere quello che ritengono il loro prodotto, ma sono ben lontano, tutti, da un reale coinvolgimento nei confronti della squadra a cui rivolgono la loro interessata attenzione.
Ormai gli autentici giornalisti professionisti ed anche tifosi, come i compianti Luigi Necco e Antonio Ghirelli sono rimasti nella memoria, esclusivamente di quei tifosi che, ahime', non sono piu' giovanissimi.
In questa epoca il giornalismo sportivo e' fatto solo ed esclusivamente da professionisti e non che sono esclusivamente mercenari, venditori di parole, ma non portatori sani di passione !!
Tutti questi venditori come possono, come sanno, si sbattono, urlano, si lamentano, sorridono, offendono, lusingano solo ed esclusivamente per vendere quello che ritengono il loro prodotto, ma sono ben lontano, tutti, da un reale coinvolgimento nei confronti della squadra a cui rivolgono la loro interessata attenzione.
Ormai gli autentici giornalisti professionisti ed anche tifosi, come i compianti Luigi Necco e Antonio Ghirelli sono rimasti nella memoria, esclusivamente di quei tifosi che, ahime', non sono piu' giovanissimi.
In questa epoca il giornalismo sportivo e' fatto solo ed esclusivamente da professionisti e non che sono esclusivamente mercenari, venditori di parole, ma non portatori sani di passione !!
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