Chi voglio essere durante il Covid-19 ?


Ho trovato questo interessantissimo schema grafico sul mio amico Google ed ho immediatamente pensato di utilizzarlo come principale protagonista del mio articolo di oggi.

Se ben ricordate il 20 marzo ho pubblicato un articolo su questo blog con il titolo: La pressione e' troppa, io rinuncio !!! nel quale denunciavo il mio stato di profondo disagio di fronte alla pressione mediatica che si era creata intorno al Coronavirus Covid-19

Da allora, dal 20 marzo ho cominciato a rifuggire, quanto possibile, il contatto con i media e con i socialnetworks evitando accuratamente tutto quel che riguarda il surplus mediatico Covit-19, perche'
  • ho capito e ringrazio la corretta informazione che mi ha spiegato che cosa e' in realta' un virus e come difendersi,
  • ho capito quali fossero le misure igieniche personali e collettive per difendermi egregiamente,
  • ho capito che l'isolamento personale e familiare fosse l'unica soluzione e
  • ho accettato consapevolmente la situazione.
Tutto quello che arrivava ed arriva vomitato in continuazione da tutte le emittenti televisive e da tutti i socialnetworks sono solo ed esclusivamente un modo per mantenermi incatenato nell'area che la grafica descrive come: Zona di paura. 
In questa area l'emozione della paura provoca la necessita' di accumolo di beni ritenuti a torto o a ragione di prima necessita', di cercare in modo ossessivo il consenso nel proprio stato di rabbia e paura attraverso la creazione o la condivisioni di messaggi sui vari socialnetworks, di innervosirsi con qualsiasi persona che non condivida il nostro punto di vista, la nostra paura, la nostra rabbia, la nostra sensazione di impotenza.

Io invece da quel 20 marzo credo di essermi scrollato di dosso qualcosa di molto pesante e di essere entrato nella Zona di apprendimento. 
Mi ero reso conto che il circo mediatico mi inviava continuamente messaggi su qualcosa che non avrei mai potuto controllare e l'unica cosa che ho capito per poter difendermi, e' stata di lasciar cadere tutto quello che non capivo e non potevo controllare. 
Ho capito, inoltre che avrei dovuto cominciare a non rincorrere ricette culinarie "improbabili", dannose a lungo andare al mio corpo e che invece avrei dovuto cominciare a curarlo sia fisicamente che mentalmente per essere pronto al nuovo giorno; 
ho capito, inoltre che avrei dovuto ricominciare a selezionare attivamente e non passivamente le informazioni reali ed utili da quelle false e dannose che infestano i socialnetworks e stanno portando odio, rabbia ed isteria in molte, forse troppe persone; 
ho capito, inoltre che nonostante gli errori che facciamo, tutti:  medici, scienziati, politici, sociologi, uomini comuni, stiamo cercando, come possiamo, come sappiamo, di trovare una soluzione, un rimedio definitivo a quello che ci sta succedendo.

Credo fermamente che questa terribile esperienza sia realmente per noi esseri umani una selezione naturale. 
Per questo non mi riferisco alla sopravvivenza fisica al Covit-19 di una larga o piccola sfera di popolazione mondiale, ma di coloro che come me si troveranno naturalmente e coscientemente nella Zona di crescita una volta che la pandemia sia conclusa per effetto di aver coscientizzato e messo in pratica un concreto cambiamento di se stessi, una visione diversa e piu' matura delle cose che ci circondano.

Questo sarebbe un risultato di straordinaria importanza per il genere umano che potrebbe vedere il suo futuro in una nuova ottica diversa, di costruzione consapevole e non di distruzione.
Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola   
Cesare Pavese

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